1. Introduzione
1.1 Abbreviazioni
2. Indicazioni per l’uso della QualiCarte
2.1 Indicazioni amministrative
2.2. Controllo degli obbiettivi e dei provvedimenti presi
2.3 Assunzione
2.4 Inizio della formazione
2.5 Formazione
2.6 Responsabilità dell’azienda formatrice e fine della formazione
2.7 Autovalutazione
3. Applicazione della Quali Carte
4. Allegati
4.1 Link e mezzi ausiliari
Impressum
FORMAS e Qualicarte
Istruzioni sull’uso degli indicatori di qualità della Quali Carte
Legenda per la consultazione:
asdasdasd
Documenti elaborati da FORMAS utilizzabili e/o modificabili.
1. Introduzione
La QualiCarte è uno strumento per la valutazione della qualità durante la formazione professionale in azienda. Serve innanzitutto a identificare il potenziale di perfezionamento e quindi a migliorare costantemente la formazione. La QualiCarte stabilisce i requisiti necessari per una formazione di qualità. Gli indicatori della QualiCarte soddisfano sempre e a volte superano le prescrizioni minime, stabilite ad esempio dall’ordinanza sulla formazione professionale di base.
La QualiCarte è adoperata anche dagli ispettori di tirocinio.
La QualiCarte è composta da 28 indicatori di qualità, suddivisi in 5 capitoli (provvedimenti applicati e obbiettivi, assunzione, inizio della formazione, formazione, responsabilità e fine della formazione).
I 28 indicatori di qualità vanno valutati oggettivamente. Il formatore può effettuare la valutazione da solo o assieme ai suoi colleghi. Qualora siano necessarie spiegazioni complementari si consulti il presente manuale o il Manuale per la formazione degli apprendisti in azienda che dispone di varie liste di spunta e di promemoria utili.
Per gli indicatori la cui attuazione è stata valutata con un "-" o un "--" occorre prendere i provvedimenti necessari a far sì che in futuro sia possibile soddisfare i requisiti di qualità.
1.1 Abbreviazioni
Legge sulla formazione professionale
Legge federale del 23 dicembre 2002 sulla formazione professionale
Ordinanza sulla formazione professionale
Ordinanza del 19 novembre 2003 sulla formazione professionale
Organizzazioni del mondo del lavoro
Procedure di qualificazione
Corsi interaziendali
2. Indicazioni per l’uso della Quali Carte
Per agevolare l’utilizzo della Quali Carte e favorire una valutazione oggettiva, nel presente capitolo è approfondito ogni singolo indicatore della Quali Carte
2.1 Indicazioni amministrative
Nome dell’azienda o dell’istituzione offerente la formazione pratica, eventualmente indicare il reparto e/o la professione.
Data della valutazione.
Persona responsabile della formazione in azienda.
si intende la persona responsabile con:
- qualifica professionale al minimo corrispondente alla professione specifica valutata/seguita
- due anni di pratica in azienda
- formazione per formatrice di apprendisti in azienda presso l'IFC (Istituto per la Formazione Continua) della durata di una settimana
++
Risponde bene ai criteri
+
Risponde ai criteri (con potenziale ottimizzazione)
-
Risponde parzialmente ai criteri
--
Non risponde ai criteri
Nella tabella di autovalutazione allegata, ogni criterio è stato declinato da FORMAS in azioni chiare da effettuare per ottenere tale punteggio. Si è tenuto conto anche delle disposizioni legali vincolanti.
(PDF con commenti - se non visibili aprire direttamente con Acrobat Reader)
Campo riservato alle osservazioni, ai commenti e ai provvedimenti che si ritengono necessari per il miglioramento della formazione.
2.2. Controllo degli obbiettivi e dei provvedimenti presi
La costanza durante la formazione e la valutazione dei provvedimenti adottati per il miglioramento della formazione sono due punti centrali dello sviluppo della qualità. Le aziende che hanno già compilato una QualiCarte, possono ora valutare l’efficacia dei provvedimenti adottati in precedenza.
2.3 Assunzione
L’azienda predispone delle modalità d’assunzione.
Il primo insieme di indicatori definisce i punti principali da tenere in considerazione nel procedimento d’assunzione di una persona in formazione, partendo dalla comunicazione del posto vacante fino alla stipulazione del contratto di tirocinio. I seguenti indicatori trattano pertanto il primo contatto tra le parti, che sta alla base della formazione in azienda.
Fare attenzione ai tempi necessari per l'assunzione, tenendo conto delle esigenze della azienda, indicativamente il termine ideale per formalizzare il contratto di tirocinio è il 31 luglio.
La Direzione definisce un team di selezione composto da almeno:
- membro/i di Direzione
- formatore d'apprendista
- Altre figure professionali a discrezione della azienda
La descrizione di funzione comprende i vari criteri di selezione che definiscono le capacità, le competenze e la personalità richieste alla persona in formazione. Quando un’azienda vuole assumere una persona in formazione, è importante che il responsabile della formazione professionale conosca la descrizione di funzione desiderata, affinché la persona scelta riesca ad assolvere la formazione con successo e a soddisfare le esigenze dell’azienda.
Normalmente l’azienda riceve a colloquio diverse persone intenzionate a seguire una formazione professionale. Se i criteri di selezione (il profilo delle competenze) sono stabiliti prima dei colloqui, non solo è più facile individuare il candidato più adatto, ma si riduce anche il rischio di scioglimento del contratto.
Inviare una lettera ai candidati, entro e non oltre due settimane dalla ricezione del CV/candidatura per:
1) invitarlo ad un colloquio
2) declinare la candidatura, specificando i motivi
Durante la procedura di selezione i formatori devono tenere in considerazione sia le motivazioni dimostrate nel corso del colloquio e dello stage d’orientamento, sia i voti scolastici degli ultimi anni. In alcuni settori le associazioni professionali organizzano dei test attitudinali e di motivazione. I risultati di tali test sono messi a disposizione delle aziende formatrici per semplificare la ricerca di una persona adatta alla formazione.
Invitando il candidato a uno o più colloqui ci si fa un’immagine oggettiva e si ha occasione di informarlo sui requisiti richiesti dall’azienda. Per scegliere il candidato adatto vale la pena organizzare un colloquio formale, lontano dallo stress della produzione aziendale.
Il team di selezione, che comprende il/i formatore/i, effettua il colloquio. A complemento del colloquio dei test attitudinali sono a disposizione.
I colloqui permettono inoltre di constatare se il candidato ha approfondito la questione della scelta professionale. Se questo non dovesse essere il caso, è opportuno informarlo sulle conseguenze di una scelta sbagliata e indirizzarlo all’ufficio dell’orientamento professionale o altri servizi simili.
È inoltre possibile ricorrere ad altri strumenti di selezione, ad esempio al dossier di selezione o ai vari test attitudinali.
I formatori responsabili dovrebbero prendere parte alla selezione delle persone in formazione. Sono loro, infatti, che lavoreranno a stretto contatto con il candidato scelto, dovrebbero quindi avere voce in capitolo durante la selezione.
Composto da almeno:
- membro/i di Direzione
- formatore d'apprendista
- Altre figure professionali a discrezione dell'azienda
Gli stage d’orientamento sono importanti, poiché permettono alle persone interessate di farsi un’idea della formazione e del lavoro, di conoscere il futuro posto di lavoro e i futuri colleghi. Lo stage d’orientamento dovrebbe quindi proporre un quadro possibilmente completo del posto di formazione.
Permettere al candidato di effettuare uno stage la cui lunghezza ideale è di due mesi, nell'azienda. Questo ci dà indicazioni sull'idoneità del candidato e le sue caratteristiche.
Stage oltre questo limite sono da evitare in quanto mettono in pericolo il futuro professionale del candidato impedendogli di restare nei cicli di ricerca e assunzione di altri ambiti professionali se necessario.
I ragazzi interessati devono potersi fare un’idea delle varie professioni anche al di fuori degli stage d’orientamento, ad esempio durante incontri informativi o rassegne organizzate dalle associazioni professionali ecc.
Per l’azienda formatrice lo stage d’orientamento offre la possibilità di riconoscere e valutare gli interessi e le competenze di una futura persona in formazione. Quanto più numerosi sono i collaboratori a valutare il candidato, tanto più completa sarà l’immagine che ci si farà della persona. Lo stage d’orientamento si conclude con un colloquio finale, in cui la persona ottiene una valutazione adeguata.
Dopo lo stage un secondo colloquio è previsto.
Scadenza entro il termine dello stage.
Le informazioni sulle condizioni di lavoro e sulle condizioni specifiche dell’azienda sono molto importanti e hanno un ruolo notevole nella scelta del posto di formazione e durante tutto il periodo della formazione. Le regole fissate dall’azienda formatrice (tempo di lavoro, salario, abbigliamento, ore supplementari, spese a carico della persona in formazione o del suo rappresentante legale ecc.) sono fattori che possono influenzare la scelta di un posto di formazione: devono quindi essere comunicate esplicitamente ai candidati.
Un documento con le condizioni di lavoro è redatto, consegnato e spiegato durante i colloqui o lo stage d'orientamento. Informazioni da trasmettere:
- dettagli contrattuali
- politica dell'azienda
- filosofia portante
- organigramma
- mansionario
- regolamenti interni -
- uso delle tecnologie interne
- uso delle tecnologie private
- segreto professionale
- sanzioni previste
- piano di formazione generale
Tutte queste informazioni il candidato le ottiene durante il colloquio di lavoro o durante lo stage d’orientamento e d’osservazione.
Le condizioni essenziali variano da professione a professione; è quindi necessario basarsi sulla relativa ordinanza e sul contratto collettivo. Entrambi possono essere richiesti presso le associazioni professionali.
I candidati devono essere informati della decisione presa dall’azienda formatrice al loro riguardo. Una conferma di assunzione o una decisione negativa possono essere comunicate per iscritto. In caso di una risposta negativa il candidato deve essere informato dei motivi che hanno portato a tale decisione.
Comunicazione della decisione entro
le due settimane dalla
- ricezione della candidatura
- dal colloquio
- dal termine della procedura singola di selezione
con motivazione.
Negli scorsi anni i contratti di tirocinio sono stati stipulati con sempre maggiore anticipo rispetto all’inizio della formazione, causando alcuni problemi. Ad esempio, la stipula del contratto anticipata può portare allo scioglimento del contratto prima dell’inizio della formazione (dovuto a una scelta affrettata o al non presentarsi sul posto di lavoro, ecc.). Ciò porta a delle spese supplementari per l’azienda.
Questo paragrafo è di competenza cantonale, questo è inteso solo se si stipula i contratti con un larghissimo anticipo.
Durante la procedura di selezione o al più tardi prima della stipulazione del contratto bisogna spiegare, a voce, al candidato e al suo rappresentante legale le varie clausole contrattuali. In questo modo le persone in formazione sanno cosa aspetta loro e conoscono le proprie responsabilità durante il periodo di formazione. Le clausole contrattuali devono essere accettate da entrambe le parti, poiché sono vincolanti.
Durante lo stage di orientamento spiegare le clausole contrattuali.
Prendere contatto con il rappresentante legale che deve essere presente in caso di:
- persone minorenni (<18 anni)
- persone sotto curatela
- persone sotto tutela
L'accettazione delle clausole è vincolante per entrambi le parti.
Spedire il documento firmato dalle parti alla Divisione della Formazione Professionale, in tre esemplari originali.
2.4 Inizio della formazione
Programma per l’inserimento nell’azienda
È importante che la persona in formazione venga introdotta nell’azienda formatrice o nel nuovo reparto, in questo modo la persona in formazione si integrerà più facilmente nell’azienda o nel reparto in questione. Il primo impatto e l’esperienza fatta spesso sono decisivi per il successo o l’insuccesso della formazione.
L'azienda redige un piano di accoglienza ed introduzione dell'azienda
Comprenderà:
- spiegazione degli spazi generali dell'azienda e particolari del reparto/unità
- spiegazione delle procedure di sicurezza
- prevenzione delle infezioni
- degli infortuni professionali
- fuoco
Il tempo previsto a tale scopo è proporzionale alle dimensioni dell'azienda.
Le aziende devono disporre di una persona responsabile per la formazione professionale che non abbia semplicemente seguito il corso per formatori, ma che disponga anche delle competenze sociali necessarie. Inoltre i formatori devono essere in grado di mettere in pratica le proprie conoscenze insieme alla persona in formazione. I formatori dovrebbero incoraggiare i colleghi a seguire il corso per formatori. La supervisione delle persone in formazione fa parte dei compiti del formatore competente.
si intende la persona responsabile con:
- qualifica professionale al minimo corrispondente alla professione specifica valutata/seguita (attenzione, questo non vale per le professioni con CFP, deve essere al minimo un AFC)
- due anni di pratica in azienda
- formazione per formatrice di apprendisti in azienda presso l'IFC (Istituto per la Formazione Continua) della durata di una settimana
Il formatore di riferimento per la persona è indicato nel contratto e comunicato alla DFP (punto 5. del contratto)
Il cambio di formatore deve essere comunicato alla DFP
Il formatore competente per la formazione in questione è indicato nel contratto di tirocinio. La persona in formazione può rivolgersi a tale formatore, in caso di domande e problemi. Se il formatore garantisce le migliori condizioni di apprendimento possibili, aumenta la fiducia reciproca a favore del processo di apprendimento.
Qualora la persona in formazione sia seguita da diverse persone, è importante che sappia distinguere chiaramente i vari ruoli e le diverse competenze. La distinzione tra il formatore e il personale incaricato di dispensare le conoscenze professionali deve essere ben definita.
si intende la persona responsabile con:
- qualifica professionale al minimo corrispondente alla professione specifica valutata/seguita
- due anni di pratica in azienda
- formazione per formatrice di apprendisti in azienda presso l'IFC (Istituto per la Formazione Continua) della durata di una settimana
Si occupa della presa a carico pedagogica della PIF e coordina le persone incaricate di dispensare conoscenze professionali.
Occasionalmente segue la PIF nel quotidiano.
PERSONALE INCARICATO DI DISPENSARE CONOSCENZE PROFESSIONALI
"Persone di riferimento" che seguono la PIF nel quotidiano e le insegnano sia gli aspetti pratici che quelli concettuali, nel rispetto delle loro competenze professionali.
Preferibilmente ha seguito una formazione specifica
Il responsabile di formazione e la/le persone di riferimento si incontrano regolarmente.
Se un formatore dovesse lasciare il rapporto di tirocinio è necessario informare l’ufficio cantonale della formazione professionale e proporre un sostituto. Il nuovo formatore ha il dovere di assolvere il corso per formatori entro una data ragionevole. Il passaggio dei compiti di supervisione da un formatore all’altro deve essere chiaramente stabilito.
Il numero massimo di persone in formazione per azienda o istituzione di formazione è definito dalla relativa ordinanza sulla formazione professionale di base.
Per il numero di persone in formazione consultare le rispettive Ordinanze agli articoli:
OSS art 11
OSA art 14
ACSS art 11
Il primo giorno di lavoro e l’accoglienza sul lavoro sono momenti molto importanti sia per la persona in formazione che per il formatore. Per la persona in formazione è importante sapere che i colleghi di lavoro sono informati dell’inizio della sua formazione. Il formatore deve preparare e informare i colleghi sullo svolgimento del primo giorno di formazione del nuovo arrivato.
Le informazioni sulle attività dell’azienda e sulle condizioni di lavoro devono essere pronte già prima dell’assunzione. La persona in formazione deve essere informata sul settore in cui sarà attiva durante la formazione, su ciò che ci si aspetta da lei e sulle regole e le abitudini che vigono sul posto di lavoro. In questo modo è possibile evitare malintesi tra il formatore e la persona in formazione.
Un documento con le condizioni di lavoro è redatto, consegnato e spiegato durante i colloqui o lo stage d'orientamento.
Informazioni da trasmettere:
- dettagli contrattuali
- politica dell'azienda
- filosofia portante
- organigramma
- mansionario
- regolamenti interni
- uso delle tecnologie interne
- uso delle tecnologie private
- segreto professionale
- sanzioni previste- piano di formazione generale
Le disposizioni in materia di sicurezza, salute e igiene sul lavoro, variano da professione a professione e da azienda ad azienda. Per questa ragione è indispensabile spiegare alle persone in formazione i pericoli insiti nella professione scelta, nonché le regole specifiche dell’azienda. In alcune aziende e settori professionali vengono organizzati dei corsi destinati a chiarire le disposizioni e le regole da rispettare sul lavoro. Inoltre, le persone in formazione devono essere informate sull’etica di lavoro, sul rapporto usuale tra colleghi e sulle altre disposizioni professionali.
Legge federale sul lavoro nell’industria, nell’artigianato e nel commercio (Legge sul lavoro, LL1) del 13 marzo 1964 (Stato 1° dicembre 2013)
....
II. Protezione della salute22 e approvazione dei piani23
Art. 624
1 A tutela della salute dei lavoratori, il datore di lavoro deve prendere
tutti i provvedimenti, che l’esperienza ha dimostrato necessari, realizzabili
secondo lo stato della tecnica e adeguati alle condizioni d’esercizio.
Deve inoltre prendere i provvedimenti necessari per la tutela
dell’integrità personale dei lavoratori.25
2 Egli deve segnatamente apprestare gli impianti e ordinare il lavoro in
modo da preservare il più possibile i lavoratori dai pericoli per la salute
e dagli spossamenti.
2bis Il datore di lavoro veglia affinché il lavoratore non debba consumare
bevande alcoliche o altri prodotti psicotropi nell’esercizio della sua attività
professionale. Il Consiglio federale disciplina le eccezioni.26
3 Egli fa cooperare i lavoratori ai provvedimenti sulla protezione della
salute nel lavoro. Questi devono secondare il datore di lavoro quanto
alla loro applicazione.
4 I provvedimenti sulla protezione della salute nel lavoro necessari
nelle aziende sono definiti mediante ordinanza.
Per gli istituti sociali e sanitari del Ticino:
Direttiva del Medico cantonale concernenti i controlli sanitari del personale attivo negli istituti di cura e nelle istituzioni socio-sanitarie del Cantone Ticino del 23 dicembre 2000)
La preparazione del posto di lavoro per la nuova persona in formazione è la base per un buon inizio della formazione e valorizza il lavoro del nuovo arrivato.
Per poter apprendere ed esercitare la professione, la persona in formazione deve disporre di un posto di lavoro dotato dell’equipaggiamento e del materiale necessario (secondo le disposizioni dell’ordinanza sulla formazione professionale di base e delle raccomandazioni dell’organizzazione del mondo del lavoro). Gli strumenti, gli attrezzi, i vestiti da lavoro e le risorse necessarie devono essere messe a disposizione della persona in formazione fino al momento dell’esame finale.
L'abbigliamento e i Dispositivi di Protezione della giusta taglia sono messi a disposizione.
Per ogni ordinanza sulla formazione professionale di base esiste un piano di formazione. Questi documenti, indirizzati sia ai formatori che alle persone in formazione, sono delle guide per lo svolgimento generale della formazione professionale di base.
Per una formazione soddisfacente è necessario lavorare con il piano di formazione o con il documento equivalente messo a disposizione dalle oml. È importante presentare tali documenti alla persona in formazione. Il piano di formazione individuale viene creato insieme alla persona in formazione e comprende i criteri di pianificazione individuali e di valutazione degli obbiettivi.
Per le persone in formazione, il Codice delle obbligazioni prevede un periodo di prova di un massimo di tre mesi. Alla fine di detto periodo viene fatto il bilancio delle conoscenze e delle competenze acquisite dalla persona in formazione. A tale scopo la persona in formazione e il formatore, e se possibile il rappresentante legale della persona in formazione, si riuniscono a colloquio, il rapporto di formazione è lo strumento ideale su cui basare tale colloquio. Se necessario, e con l’accordo delle due parti e dell’autorità cantonale, il periodo di prova può essere prolungato a un massimo di sei mesi.
Almeno un feedback strutturato al mese e un colloquio durante il quale si spiega il rapporto formativo di fine periodo.
2.5 Formazione
L’azienda trasmette progressivamente le conoscenze e le capacità necessarie per l’esercizio della professione e si prende il tempo di formare.
È importante che la persona in formazione venga introdotta nell’azienda formatrice o nel nuovo reparto, in questo modo la persona in formazione si integrerà più facilmente nell’azienda o nel reparto in questione. Il primo impatto e l’esperienza fatta spesso sono decisivi per il successo o l’insuccesso della formazione.
Il modo migliore per valorizzare la formazione in azienda è quello di fissarla in modo formale, ad esempio integrandola nella strategia o nella filosofia aziendale. Si permette in questo modo ai formatori di disporre delle risorse necessarie per garantire una buona formazione. I formatori devono continuamente essere presenti sul posto di lavoro per poter aiutare la persona in formazione. Il tipo di accompagnamento che un formatore è tenuto a garantire alla persona in formazione può essere disciplinato da un regolamento o dalla descrizione delle competenze.
L’impiego del piano di formazione e di altri strumenti (ad esempio la guida metodica tipo, la documentazione della formazione ecc.) permettono alle persone in formazione di prendersi le proprie responsabilità riguardanti il processo d’apprendimento. Inoltre il formatore, riferendosi a questi documenti, può valutare il livello della formazione. I progressi fatti dalla persona in formazione sono da discutere e da documentare regolarmente facendo riferimento al piano di formazione. Se i vari strumenti vanno applicati regolarmente il formatore potrà pianificare, verificare e modificare la formazione in modo da soddisfare le esigenze della persona in formazione.
Per il Diario di Lavoro OSA vecchia ordinanza si veda il Manuale di Formazione per Operatore Socio Assistenziale Cap 3.4.3
Il formatore deve definire delle tappe di formazione che siano misurabili e controllabili, e in seguito presentarle alla persona in formazione. Le varie tappe della formazione vengono disposte rispettando le attività aziendali e il piano di formazione. Le varie tappe vengono valutate e discusse regolarmente, in questo modo le persone in formazione possono migliorare le proprie prestazioni costantemente.
Una volta a semestre il formatore in azienda fa un colloquio strutturato con la PIF.
Dei colloqui intermedi sono fissati per discutere in modo chiaro gli obiettivi intermedi e le strategie didattiche, almeno una volta al mese.
Sulla base della guida metodica e delle competenze sviluppate dalla PIF fissa gli obiettivi
Vedi documenti al punto 15.
Affinché la persona in formazione capisca i metodi e lo svolgimento del lavoro, questi devono essere dimostrati, spiegati e applicati mediante metodi didattico-professionali. Per l’apprendimento dei metodi e dello svolgimento del lavoro è indispensabile avere una buona collaborazione con i colleghi del team. Le persone in formazione capiranno così in quale ordine devono essere effettuati i vari lavori. Solo capendo potranno svolgere il lavoro in modo corretto
Il formatore deve controllare regolarmente il lavoro delle persone in formazione, discuterlo con loro e documentarlo. Tali controlli permettono di verificare se le persone in formazione capiscono i compiti a loro attribuiti, se li eseguono correttamente e se progrediscono nella pratica professionale. La valutazione semestrale, sotto forma di rapporto di formazione, aiuta le persone in formazione a valutare il loro comportamento e le loro prestazioni a livello aziendale.
Il formatore verifica attraverso un momento di lavoro comune, la qualità del lavoro della PIF. Una valutazione formativa con obiettivi e strategie per il miglioramento devo essere concordate a fine giornata. Sarà verbalizzate sul documento apposito: libro di lavoro e diario di lavoro, modulo per il colloquio strutturato (Capitolo E manuale ACSS, che può essere utilizzato per tutte le formazioni)
La valutazione semestrale è da conservare e trasmettere alla DFP su richiesta.
In caso di difficoltà di apprendimento coinvolgere l'ispettore di tirocinio
Se la situazione resta difficoltosa deve essere segnalata alla DFP inoltrando il documento di valutazione
I lavori devono essere affidati alla persona in formazione in modo progressivo. Infatti, se una persona in formazione deve svolgere un lavoro difficile già il primo giorno di formazione, potrebbe scoraggiarsi. Se invece la difficoltà dei lavori aumenta a poco a poco, aumenta anche la sua autonomia e vengono stimolate le competenze metodologiche, personali e sociali.
Affidare alla PIF delle attività in ordine progressivo, rispettando i tempi delle acquisizioni teoriche a scuola, per permetterle di riflettere sulle implicazioni teorico/pratiche.
Il piano di formazione aiuta a conoscere i tempi scolastici e i momenti in cui è meglio iniziare a programmare le attività.
Per concludere la formazione con esito positivo, la persona in formazione deve ottenere risultati sufficienti presso la scuola professionale nonché nei corsi interaziendali. In caso di difficoltà, il formatore è tenuto a intervenire. È quindi indispensabile che il formatore segua e discuta con la persona in formazione anche i risultati scolastici e dei corsi interaziendali.
Regolarmente, almeno una volta ogni due mesi, il formatore e la PIF devono incontrarsi per condividere i risultati scolastici. La presa visione della documentazione scolastica e dei corsi interaziendali è indispensabile per una corretta formulazione degli obiettivi di formazione.
Le persone in formazione dovrebbero essere incoraggiate in base al loro livello di formazione. In alcuni casi è opportuno frequentare corsi supplementari o di sostegno. Il sostegno della persona in formazione può avvenire tramite il formatore o un impiegato dell’azienda formatrice.
Le persone in formazione più dotate dovrebbero essere incoraggiate ulteriormente, ad esempio frequentando corsi facoltativi, corsi aziendali o i corsi per la maturità professionale. La frequenza dei corsi di maturità professionale in genere viene organizzata prima dell’inizio della formazione. Durante la formazione l’iscrizione diventa più complicata o addirittura impossibile.
Per valutare le prestazioni della persona in formazione, il formatore una volta al semestre redige un rapporto di formazione. Nel rapporto vengono menzionati il livello della formazione, i progressi fatti durante il semestre e gli aspetti in cui c’è ancora margine di miglioramento. In questo modo vengono valutati e documentati in modo strutturato le conoscenze e i punti da migliorare. Il rapporto deve essere discusso con la persona in formazione. Conoscendo il proprio livello, la persona in formazione ha la possibilità di sviluppare il proprio atteggiamento nei confronti del lavoro e dell’apprendimento. Se la persona in formazione non è ancora maggiorenne, il rapporto deve essere firmato dal suo rappresentante legale.
Da redigere:
- una volta a semestre
- discussi con la PIF e, se il caso lo richiede, con il rappresentante legale
- conservati
Alla DFP vanno spediti quei rapporti che evidenziano grosse lacune formative al più presto possibile dopo la redazione del documento.
Ci sono vari tipi di rapporti di formazione. È ad esempio possibile ricorrere ai formulari utilizzati nei colloqui annui con i collaboratori. Molte organizzazioni del mondo del lavoro mettono a disposizione dei formulari per la valutazione della formazione. IL CSFO mette a disposizione un rapporto di formazione interdisciplinare. Nel Cantone Ticino il rapporto di formazione viene inviato ogni semestre all’azienda formatrice. I rapporti di formazione devono essere conservati. La raccolta di tutti i rapporti di formazione può fungere da base per la redazione dell’attestato di tirocinio. Le autorità cantonali e i rappresentanti legali hanno il diritto di consultazione.
Quando il formatore deve prendere decisioni riguardanti la formazione, le persone in formazione devono avere la possibilità di esprimere la propria opinione. Se le considerazioni delle persone in formazione vengono prese sul serio, aumenterà la fiducia reciproca. La persona in formazione, potendo esprimere le proprie opinioni, parteciperà in modo più responsabile e consapevole allo svolgimento della propria formazione. Si rende così possibile un miglioramento continuo della formazione, che favorirà le future persone in formazione.
2.6 Responsabilità dell’azienda formatrice e fine della formazione
L’azienda si implica e collabora con tutti gli operatori della formazione professionale.
Per mantenere le condizioni di formazione ideali sia per la persona in formazione, sia per il formatore, queste due parti sono sostenute da molti altri attori. Questi partner li accompagnano per tutta la durata della formazione e aiutano a superare le difficoltà che si possono creare nel corso della formazione.
L’azienda formatrice e il formatore hanno la responsabilità di reagire di fronte agli indizi e ai segnali che riscontrano osservando la persona in formazione. Quest’ultima deve sapere di potersi rivolgere a diverse persone pronte ad aiutarla in caso di difficoltà. Poiché il formatore non è sempre in grado di aiutare personalmente la persona in formazione, può rivelarsi sensato ricorrere ai servizi di altri specialisti.
Ogni decisione relativa alle difficoltà incontrate durante la formazione, deve essere documentata per iscritto per poter essere verificata in un secondo momento.
Se sussiste il rischio di scioglimento del contratto, il formatore deve informare la persona competente dell’ufficio della formazione. Si tratta di un dovere legale, che può però anche contribuire a trovare la soluzione migliore per tutti.
Nel caso in cui la persona in formazione non ha raggiunto la maggiore età, bisogna informare quanto prima il rappresentante legale del rischio di scioglimento del contratto di tirocinio.
Cosa fare in caso di difficoltà della PIF:
- reagire tempestivamente quando si evidenziano difficoltà
- tracciare i momenti formativi e relativi colloqui strutturati e assicurarsi che la PIF abbia compreso le difficoltà che vengono evidenziate
- informare tempestivamente la DFP tramite apposito rapporto di formazione
- informare i rappresentanti legali se è il caso
- informare la PIF che può prendere contatto con l'ispettore di tirocinio per analizzare la situazione
Il formatore deve accertarsi che la persona in formazione sia sufficientemente e adeguatamente preparata all’esame finale. La formazione settoriale è di competenza del formatore; di conseguenza può impartirla lui stesso o delegarla a un’altra persona dell’azienda che dispone delle qualità necessarie.
La procedura di qualificazione inizia contemporaneamente alla formazione. Le competenze acquisite progressivamente vengono valutate in continuazione, sia in modo formale (tramite un esame) sia in modo informale (durante un colloquio). L’azienda formatrice ha il compito di fare il necessario perché la persona in formazione possa raggiungere gli obbiettivi stabiliti. Per la procedura di qualificazione, l’azienda formatrice è tenuta a:
- iscrivere la persona in formazione alla procedura di qualificazione entro la data stabilita
- se richiesta, inoltrare la nota dei luoghi di formazione entro la data stabilita
- organizzare gli esami pratici, se questi hanno luogo presso l’azienda formatrice (ad esempio lavoro pratico individuale)
La procedura di qualificazione NON deve essere un momento costruito a uso e consumo dei periti, ma deve essere un modello di lavoro nel quotidiano.
La PIF deve costruire ogni sua giornata di lavoro come se svolgesse la procedura di qualificazione.Solo così potrà acquisire la fluidità e la manualità corretta delle azioni quotidiane, ottenendo un successo anche all'atto finale.
Solo per i ripetenti il datore di lavoro deve iscrivere l'apprendista (art 56 regolamento della formazione professionale)
La partenza della persona in formazione è regolamentata dall’azienda formatrice e deve svolgersi come segue. Prima di lasciare l’azienda, la persona in formazione ottiene un attestato di tirocinio o una conferma di lavoro, delle informazioni riguardanti la protezione assicurativa ecc. La preparazione della partenza deve iniziare già durante il penultimo semestre. Bisogna cominciare presto a parlare dei progetti d’avvenire della persona in formazione e informarla sulla possibilità di impiego presso l’azienda formatrice o sul mercato del lavoro in generale. Se vi è la possibilità di impiego presso l’azienda formatrice, la persona in formazione va informata quanto prima, se invece non vi sono soluzioni in vista bisogna indirizzare la persona verso i servizi di consulenza e del mercato del lavoro.
I formatori provvedono regolarmente alla propria formazione continua, sia in ambito professionale sia in ambito pedagogico-didattico. In un ambiente in costante evoluzione, l’aggiornamento continuo è fondamentale per garantire in modo permanente una formazione di qualità. Normalmente i formatori seguono la formazione continua professionale nell’interesse dell’azienda. Per i temi relativi alla formazione e alla pedagogia possono inoltre approfittare delle offerte delle oml o dei Cantoni.
Per garantire la qualità e soddisfare lo standard definito dal piano di formazione, l’azienda garantisce al formatore il tempo necessario per seguire la persona in formazione e mette a sua disposizione le risorse finanziarie e materiali (posto di lavoro munito degli utensili necessari) indispensabili per la formazione. Le aziende che offrono la formazione sono tenute a incoraggiare personalmente i futuri formatori.
2.7 Autovalutazione
Ogni qual volta si compila una Quali Carte, per garantire uno sviluppo costante della qualità, si stabiliscono uno o più obbiettivi (in genere non più di tre). Gli obbiettivi vengono stabiliti in base alla valutazione fatta con la Quali Carte e hanno lo scopo di migliorare la qualità della formazione e di affrontare i punti in cui i requisiti della formazione non sono ancora soddisfatti. Gli obbiettivi devono essere formulati chiaramente e devono essere accertabili; anche le scadenze fissate per gli obbiettivi da raggiungere devono essere realistiche e tenere conto delle circostanze aziendali.
La costanza è un fattore centrale per lo sviluppo della qualità. È quindi importante verificare regolarmente (ad esempio una volta all’anno) se i provvedimenti sono stati applicati e se gli obbiettivi sono stati raggiunti. Prima di iniziare la valutazione della formazione bisogna quindi valutare i provvedimenti adottati. Gli obbiettivi sono stati raggiunti? I provvedimenti sono stati applicati e si sono dimostrati utili?
Valutazione periodica importante.Fortemente consigliato una volta all'anno per poter stilare gli obiettivi annuali.
Tempi minori a discrezione delle strutture.
(PDF con commenti - se non visibili aprire direttamente con Acrobat Reader)
3. Applicazione della Quali Carte
L’autovalutazione serve alle aziende a sviluppare costantemente la qualità della formazione professionale. Con l’autovalutazione l’azienda formatrice valuta la propria formazione secondo dati indicatori di qualità. La Quali Carte può essere integrata senza problemi nel sistema aziendale della gestione della qualità, così da uniformare e semplificare la formazione in azienda.
La Quali Carte può servire anche alla valutazione esterna, da parte dei rappresentanti dei Cantoni o delle organizzazioni del mondo del lavoro. In questo caso, il controllo può essere effettuato dal rappresentante in questione o in collaborazione con l’azienda. L’autovalutazione sarà così messa alla prova da una prospettiva esterna.
Ai sensi dell’art. 24 della Legge federale sulla formazione professionale, i Cantoni provvedono alla vigilanza sulla formazione professionale di base. Le organizzazioni del mondo del lavoro e i Cantoni a tale scopo hanno stabilito degli standard di qualità che si trovano nella presente Quali Carte. Tali criteri sono da intendere come requisiti minimi che devono essere soddisfatti dalla formazione in azienda. I Cantoni, per l’erogazione o il sequestro dell’autorizzazione a formare, possono riferirsi agli indicatori di qualità della Quali Carte.
In molti Cantoni la Quali Carte e la sua applicazione nella pratica sono parte dei corsi per formatori. La Quali Carte può infatti fungere da documento che riassume tutti i temi trattati nel corso.
In molti Cantoni vengono offerti dei corsi di formazione continua che trattano l’applicazione della Quali Carte. In questo modo è possibile favorire e promuovere la distribuzione della Quali Carte nelle varie aziende formatrici.
Una stretta collaborazione tra le organizzazioni del mondo del lavoro e i Cantoni permette di applicare la Quali Carte nel maggior numero possibile di aziende; a trarne vantaggio è lo sviluppo costante della qualità della formazione in azienda.
L’introduzione della Quali Carte presso i partner interessati, quindi la realizzazione del progetto Quali Carte, deve essere coordinata, accompagnata e valutata. L’introduzione non avviene secondo delle direttive, ma può essere realizzata nei modi più svariati, può essere promossa sia da associazioni nazionali che dai Cantoni. L’applicazione della Quali Carte invece avviene sempre con l’accordo comune della Confederazione, dei Cantoni e delle organizzazioni del mondo del lavoro. Le conclusioni tratte dalle esperienze fatte saranno impiegate per continuare a sviluppare in modo costante la Quali Carte.
4. Allegati
4.1 Link e mezzi ausiliari
Il portale per la qualità della formazione professionale. Al presente indirizzo si trovano strumenti e indicazioni importanti relativi alla garanzia e allo sviluppo della qualità della formazione in azienda (Quali Carte) e la valutazione dei corsi interaziendali (Qual CI).
Il portale per la formazione professionale. Al presente indirizzo si trovano informazioni attuali e importanti concernenti la formazione professionale.
Il sito della Conferenza svizzera degli uffici della formazione professionale CSFP. Al presente indirizzo si trovano le informazioni sul coordinamento intercantonale e sui progetti in corso nell’ambito della formazione professionale.
Lessico della formazione professionale: è l’opera di riferimento per la formazione professionale. Il Lessico in formato tascabile comprende le voci principali della formazione professionale e le descrive brevemente; conta ben 230 voci, incluse le basi del rapporto di lavoro. Il Lessico è parte integrante del Manuale per la formazione degli apprendisti in azienda. On-line è a disposizione in tre lingue.
Manuale per la formazione degli apprendisti in azienda: è uno strumento interdisciplinare per la formazione in azienda e comprende molti mezzi ausiliari, quali liste di spunta, formulari, che facilitano il lavoro amministrativo e di vigilanza partendo dalla procedura di selezione fino alla procedura di qualificazione.
I promemoria ufficiali dei Cantoni: sono stati elaborati in collaborazione con vari gruppi di lavoro, organi specializzati e l’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT). I promemoria si orientano alla pratica e riassumono le informazioni più importanti e le reazioni possibili relative a un tema specifico. In fondo a ogni promemoria si trova un elenco di indirizzi e link utili. Alcuni promemoria sono integrati nel Manuale della formazione degli apprendisti in azienda. I promemoria vengono aggiornati regolarmente e sono disponibili gratuitamente.
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Edizione gennaio 2011, http://www.qfp.formazioneprof.ch/, anche disponibile in francese e tedesco © CSFO Berna È consentita la ristampa integrale o parziale dei contenuti per scopi non commerciali, comprese la memorizzazione e l’utilizzazione su supporti ottici ed elettronici, purché ne venga indicata la fonte.
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Conferenza svizzera degli uffici della formazione professionale CSFP, Berna
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Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia UFFT, Berna
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